lunedì 16 gennaio 2012

MIRE SIONISTE SULLA PATAGONIA

La Patagonia cilena ed argentina in pericolo
10 gennaio 2012
Domanda: La Patagonia? Che cos'è? Risposta: la Patagonia è la vasta, immensamente ricca, scarsamente popolata, area australe del Sudamerica, estesa dall' Oceano Atlantico all'Oceano Pacífico. Suddivisa tra Argentina e Cile, la Patagonia è stata per più d' un secolo un chiaro obiettivo della élite del potere globale, essendo indicata come il suo futuro “rifugio”.  C'è la prova che interessi stranieri vogliano appropriarsi del sud australe.
Nel mentre osserviamo il disastro che hanno causato al nostro mondo, quel “futuro” potrebbe trovarsi dietro l'angolo. Presa di mira dal Movimento Sionista Internazionale, questa silenziosa presa della Patagonia ha progredito drammaticamente in anni recenti; non attraverso guerre ed invasioni, ma mediante acquisizioni territoriali, infiltrazione economica, quinte colonne israeliane, appoggio mediatico globale e posizionamento geopolítico.
La settimana scorsa, la rabbia è esplosa in Cile dopo che un gruppo di “mochileros” (ndt: turisti che viaggiano collo zaino, la "mochila") israeliani avevano appiccato il fuoco al bosco vergine del Parque Nacional Torres del Paine nella Patagonia. Il sospettato? Tal Rotem Singer, che stava “girando la Patagonia” con altri “mochileros” israeliani. Costoro hanno insistito nella loro innocenza con dichiarazioni trasmesse alla radio militare di Israele. Le autorità cilene, tuttavia, l'hanno tratto in arresto, e anche il presidente Sebastián Piñera ha manifestato la propria preoccupazione.

Perché mai tutta questa preoccupazione? Per decenni, giovani ufficiali dell'esercito israeliano, camuffati da turisti e "mochileros", hanno studiato, mappando e viaggiando, tutta questa vasta, ricca e scarsamente popolata regione, cospirando, programmando e probabilmente preparando il futuro.
Nulla di nuovo. Ventisei anni fa, il 5 gennaio del 1986, il principale periodico argentino, il tradizionale e prestigioso La Nación, pubblicò un articolo intitolato ‘Si studia l'insediamento d'una colonia ebrea in Santa Cruz’, citando israeliani che studiavano l'area e che andavano dichiarando: “questa è un' idea lungamente accarezzata”. Si affermava che costoro “stanno effettuando un rilevamento della zona, per studiare il clima, la flora, la fauna e le ricchezze potenziali del luogo”.
Per decenni, gli israeliani sono andati solcando sistematicamente questa regione grazie all'estrema flessibilità dei governi successivi dell'Argentina, tutti estremamente permeabili e sottomessi all'influenza sionista. Ciò fu ben evidenziato nel settembre del 2003, quando l'allora Comandante in capo dell'Esercito argentino, Roberto Bendini, fu obbligato a rinunciare a causa d'uno scandalo mediatico alimentato dalla lobby sionista locale della DAIA (Delegación de Asociaciones Israelíes Argentinas), dopo che Bendini aveva espresso la propria preoccupazione per la presenza di ufficiali israelíani che si facevano passare per innocenti “mochileros”. Nuovamente, il periodico La Nación del 30 settembre del 2003, spiegò che “ per quanto riguarda gli israeliani, bisogna dirlo: che ce ne siano in Patagonia è vero. Si muovono in gruppi, sono giovani e parlano tra loro in ebreo. Una buona parte viene dalla milizia. Si sono appena tolti l'uniforme dell'esercito israeliano."

Esiste quindi una giustificata ragione di preoccupazione tra argentini e cileni. Specialmente se si considera che il padre fondatore del sionismo internazionale, Theodor Herzl, scrisse nel 1896 nel suo libro ‘Lo stato giudeo’ (in un capitolo dal significativo titolo, ‘Palestina o Argentina?’) cose come “Dobbiamo scegliere, Palestina o Argentina?... l'Argentina è, per sua natura, uno dei paesi più ricchi della Terra, con un immenso territorio, scarsa popolazione e clima moderato. La Repubblica Argentina avrà il più grande interesse a cederci parte del suo territorio…”.
Arriviamo all'anno 2002, quando l'Argentina collassò patendo la sua peggiore crisi finanziaria e il New York Times avanzò l'idea che il paese dovesse vendere la Patagonia per pagare il suo debito sovrano.
In Argentina sono anche molto attive personalità come Eduardo Elsztain, il proprietario terriero più grande del paese, il quale “risulta essere” il socio locale del magnate e speculatore giudeo-nordamericano-ungherese George Soros (componente del direttivo del Consiglio di Relazioni Estere e della Commissione Trilateral). Elsztain possiede grandi estensioni di terra lungo la Patagonia e anche “risulta essere” direttore esecutivo del Congresso Mondiale Giudaico e un attivo militante del movimento sionista Jabad Lubavitch.
Elsztain non sta soltanto accumulando milioni di ettari di terre argentine usando le sue migliaia di migliaia di milioni di dollari. Si associa informalmente con Carlo e Luciano Benetton, Ted Turner della CNN e della TNT, Douglas Tompkins (eco-miliardario statunitense che possiede terre specialmente in Cile), Joseph Lewis (il proprietario britannico di "Pianeta Hollywood"), Daniel Lerner della Walt Disney Enterprises, Ward Lay proprietario delle famose patate fritte, e anche l'ex Segretario del Tesoro di George W. Bush e direttore esecutivo di Goldman Sachs, Henry Paulson, attraverso la ONG chiamata "The Nature Conservancy".
Però i sionisti non stanno soli in tutto questo. Nel quotidiano The Telegraph di Londra è apparso un articolo lo scorso 2 gennaio che raccomandava che “un sottomarino nucleare sia inviato alle Isole Malvinas per manifestare la reazione britannica alla decisione adottata da alcuni paesi sudamericani di proibire l'entrata ai suoi porti di imbarcazioni che portino la bandiera delle isole”, aggiungendo che la “Gran Bretagna dovrebbe… effettuare esercizi militari in risposta all' ‘aggressiva’ decisione di Argentina, Brasile e Uruguay di chiudere i suoi porti a navi battenti la bandera ‘illegale" delle Isole Malvinas”, occupata dalla Gran Bretagna dal 1833 e convertita in potente base militare nucleare di fronte alla Patagonia e all'Antartide dalla guerra del 1983.
ll Telegraph conclude dicendo che “nessuno dovrebbe aver dubbi sull'impegno del governo britannico di appoggiare questa area, la quale comprende una vasta estensione di potenziali acque ricche di minerali nell' Atlantico del sud”.
Abbiamo forse bisogno di ricordare che la Gran Bretagna è stata il principale motore del movimiento sionista, da quando la Dichiarazione Balfour del 1917 aprì il cammino che portò alla violenta creazione dello stato di Israele nel 1948, da ben finanziate organizzazioni terroristiche come Irgun Zvai Leumi, Stern e Hagganah?
Stanno forse le "élite" preparandosi ad impossessarsi una buona volta della Patagonia?
Una cosa è certa: né l'Argentina, né il Cile, né nessun altro paese del Sudamerica, vuole vedere la Patagonia divenire una nuova Palestina. Il mondo ha già visto abbastanza terrorismo sionista in quelle terre.
Adrian Salbuchi para RT
­Adrian Salbuchi è analista político, autore, conferenziere e commentatore nella radio e nella TV in Argentina. www.asalbuchi.com.ar