giovedì 6 ottobre 2011

MULTIPOLARITA' 1 — NATO 0

di Xavier Moreau
articolo apparso su www.realpolitik.tv
traduzione e diffusione autorizzate

Lo scacco della risoluzione occidentale contro la Siria rappresenta un nuovo duro colpo all’imperium americano.
Contrariamente a quanto accaduto con la Serbia nel 1999 e coll’Irak nel 2003, l'amministrazione americana non può persistere nella violazione dei limiti del diritto internazionale. L'impotente collera di Susan Rice (ambasciatrice degli Usa all'Onu) testimonia l'arretramento della posizione dell’ex-potenza mondiale sulla scena internazionale. Il ritornello moralizzatore, utilizzato dalla diplomazia americana in questi ultimi vent'anni, non commuove ormai che la stampa occidentale. Gli Stati Uniti di Barack Obama non sono più quelli di Bill Clinton, dove la pianificazione e l'esecuzione d’una epurazione etnica, come quella dei serbi di Krajina, potevano avvenire senza provocare la minima seria opposizione internazionale.
Gli Stati Uniti raccolgono oggi i frutti di vent'anni d’una politica estera cinica e controproducente. L'atteggiamento servile della stampa occidentale ha perduto la sua ragion d'essere visto che i popoli europei non le prestano più fiducia. Certamente, i regimi islamisti e islamo-mafiosi piazzati in Bosnia e in Kosovo, il sostegno ai terroristi nel Caucaso e ormai ai Fratelli Musulmani nei paesi arabi, non hanno scosso l'opinione pubblica dei paesi occidentali. Al contrario, per Cina e Russia, l’ « Islamerica» è una minaccia perfettamente tenuta in conto, non soltanto in politica estera ma ugualmente in politica interna.
La Russia, grazie a queste crisi arabe, ha fatto passare un messaggio chiaro. Che sosterrà sempre i suoi leali alleati. La Siria può oggi felicitarsi di non aver tenuto comportamenti ambigui nei confronti del suo potente alleato. Nel 2010, l’Iran aveva fatto le spese del suo avvicinamento con la Turchia e la Russia aveva lasciato allora agire il Consiglio di Sicurezza dell'ONU contro Téhéran. Per quanto riguarda Gheddafi, i suoi tentennamenti con l’Occidente ne avevano fatto un partner di dubbio affidamento agli occhi di Mosca. Proprio il Rais ha firmato la propria condanna, il giorno in cui ha voluto diventare alleato degli occidentali, come tutti quei « visionari » che furono lo Scià di Persia, il generale Noriega, Slobodan Milosevic, Saddam Hussein, Laurent Gbagbo…
I futuri potentati che saranno piazzati nei paesi conquistati dalla NATO faranno meglio ad avvicinarsi alla Russia, poichè come Moubarak o Ben Ali, sono tutti surrogabili, giudicabili e condannabili.

Nessun commento:

Posta un commento