sabato 25 settembre 2010

E' L'ITALIA, BELLEZZA.

Ho le mie idee su quanto è accaduto intorno all'appartamento del Principato di Monaco. Solo gli ingenui e i furbi possono pensare che un immobile situato in uno dei luoghi piú costosi del mondo, per quanto bisognoso di ristrutturazioni e riparazioni, meritI la stessa valutazione d'un qualsiasi alloggio d'una media cittá italiana.
Il valore di quei locali era, sicuramente, tre volte piú alto.
E fa sorridere ció che il signor Fini ha dichiarato nella sua comparsata audiovisiva diffusa oggi su internet : "Se risulterá che Giancarlo Tulliani é il proprietario dell'immobile io mi dimetteró da presidente della camera" .
Fa sorridere perché sicuramente il fratello della sua compagna non é formalmente "proprietario" dell'appartamento.
Chi conosce come funzionano le off-shore e le procedure di acquisizione ed imputazione dei beni a queste intestati sa che, normalmente, quando si vuole mascherare un acquisto si utilizza una societá, di diritto inglese, situata in qualche isoletta tropicale e ci si muove così: 1) il venditore cede il bene ad una societá off-shore, magari costituita ad hoc per l'operazione; 2) le azioni della societá (di capitali, a responsabilitá limitata,la classica limited - ltd - anglosassone), sempre "al portatore" (così da poter essere facilmente occultate o scambiate) cioè di appartenenza a chi materialmente le ha in cassaforte nel frattempo sono pervenute in proprietá di un "trustee", ossia una persona che esercita formalmente il diritto di proprietá e le prerogative a quello connesse su indicazione di chi il "trust" (ossia una forma giuridica sconosciuta al diritto romano ma tipica della tradizione giuridica anglosassone conosciuta come "equity") ha creato e che ovviamente é il vero dominus dell'operazione ed è anche colui che ha versato il capitale per l'acquisto dell'immobile; 3) l'istitutore/creatore del trust é legato al "trustee" da un rapporto contrattuale in forza del quale il primo ha il diritto di richiedere al secondo, che ha l'obbligo di eseguire, tutte l'indicazioni ch'egli ritiene utili per il godimento della proprietá (pur non giuridicamente sua), tra cui anche nominare il beneficiario o i beneficiari del bene (tra i quali ben puó comparire lo stesso istitutore) ossia chi potrá goderne il possesso ed incassare il ricavo nel caso di vendita o affitto.
Giancarlo Tulliani, guarda caso, abitava nell'appartamento. Ma non necessariamente in qualitá di proprietario delle azioni bensì in qualitá di "beneficiario" del trust possessore/proprietario delle azioni della societá off-shore che ha acquistato l'immobile. Se un domani egli intenderá vendere l'appartamento, potrá fornire indicazioni in tal senso al "trustee" che eseguirá, in suo nome s'intende, l'operazione versando il ricavato al beneficiario o acquistando, sempre colle stesse modalitá, altri beni, in ogni caso eseguendo le disposizioni dell'istitutore del trust.
Ma giuridicamente parlando il proprietario é il "trustee" e non chi gode effettivamente del bene.
Questa alienazione tra proprietá giuruidica e godimento pieno del bene é il frutto di un sistema legale che nasce dalle menti d'un paese di filibustieri come l'Inghilterra; pirati marittimi un tempo, pirati finanziari oggi.
Dunque, quando il signor Fini mette la propria testa sotto la spada di Damocle, sa perfettamente che il filo che la regge non é il crine d'un cavallo ma un vero e proprio canapo, di quelli usati per l'ormeggio dei transatlantici.
L'ingombrante "cognato" non é, giuridicamente parlando, il proprietario.
Ma c'é altro che preme dire: "l'affaire Montecarlo" nasce certamente da un'operazione di killeraggio politico, ció che non mi rende, sia chiaro, solidale col sig.Fini né cancella lo squallore dell'operazione di basso nepotismo che il presidente della camera ha autorizzato o quantomeno tollerato.
E' manifesta la successione cronologica tra la ribellione dell'ex leader di an e le prime sortite giornalistiche sull'appartamento monegasco; se poi si pone mente al fatto che le testate che hanno sollevato il caso sono legate a Berlusconi, ogni dubbio in proposito appare francamente ridicolo.
Peró sono sicuro che il presidente del consiglio dei ministri ha fatto male i suoi calcoli.
Questa operazione, infatti, si ritorcerà contro di lui e, paradossalmente, compatterá simpatie e voti attorno al suo avversario; vittima di un complotto, di un attacco strumentale, dell'arroganza del premier; vittima della sua volontá di dissentire dalla linea imposta da Berlusconi. Ecco ció che penseranno, non del tutto a sproposito, molti.
Singolare poi che Berlusconi non abbia tenuta a mente la lezione che altri suoi avversari hanno in passato dovuto a loro spese imparare; l'attacco mediatico, anche giudiziario (ed indipendentemente dal suo fondamento reale) finisce per ritorcersi contro chi l'ha condotto o, comunque, a far acquisire solidarietá a chi l'ha subìto.
Piú lo si attaccava - ricordate ? piú il presidente del consiglio acquisiva consensi e simpatie.
L'italiano medio oggi, abituato da decenni agli scandali d'ogni tipo, al malaffare generalizzato, alle mazzette e ai comportamenti opachi di ministri e deputati fa finta d'indignarsi ma finisce poi per parteggiare contro chi é accusato; nel gioco di guardie e ladri tifa per i ladri, tra il buon padre di famiglia e il puttaniere strizza l'occhio al secondo, tra l'obbedienza alle regole e la trasgressione preferisce quest'ultima, tra il furbo e l'ingenuo sbeffeggia il secondo invidiando il primo.
Ricordo che negli anni settanta, quando l'intero vertice del partito socialdemocratico fu pesantemente coinvolto in un enorme scandalo (le carceri d'oro), alle elezioni successive lo stesso partito guadagnó dei voti.
Incredibile ma vero. Dunque, di che meravigliarsi?
Ed allora, a chiusura di queste mie sconclusionate considerazioni voglio dirvi che ció che ha scritto, a chiusura del suo editoriale di oggi sul Corriere della Sera, il giornalista Pierluigi Battista "La soglia della decenza é stata oltrepassata....Per quanto malandata, l'Italia non merita un trattamento simile" é una pietosa ipocrisia.
L'Italia é quella che vediamo descritta nei giornali e a questi "trattamenti" é ampiamente vaccinata. La squallida e furbesca vicenda di Montecarlo e l'altrettanto squallido e furbesco tentativo di sfruttarla politicamente rappresentano, riflettono, SONO l'Italia.
O perlomeno la sua grande maggioranza.
Spiacente constatarlo ma é così.

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