lunedì 25 gennaio 2010

L'immigrazione-risorsa

Sul Corriere della Sera di oggi 25 gennaio, in un servizio dedicato all'invadente presenza cinese a Prato e nel mercato del tessile si legge una notizia a dir poco incredibile: ogni giorno 500.000 (cinquecentomila) euro partono da Prato per l'estremo oriente; si tratta delle rimesse che la comunitá cinese (30.000 persone) che vive nella cittá toscana invia a casa propria.
Altri numeri si aggiungono.
Un rapporto dell' International Fund for Agricoltural Development, pubblicato il 22 ottobre scorso in occasione d'un forum organizzato a Tunisi sul trasferimento di fondi, rivela che ogni anno gl'immigrati africani inviano dall'Europa a casa loro circa 26 miliardi di euro.
Detta cifra é in realtá, secondo gli analisti, errata per difetto poiché il ricorso ai mezzi di trasferimento, censibili, piú utilizzati (Moneygram e Western Union) comporta spese tali (commissioni del 10% circa) da limitarne l'utiilizzo. Cosicché sfuggirebbe alla statistica una fetta non indifferente delle rimesse che entrerebbero nel continente africano con mezzi più tradizionali ma non suscettibili di rilevamento.
Ben presto però il telefono cellulare diverrá uno dei mezzi piú sicuri e più economici per effettuare trasferimenti monetari, ció che si tradurrá a breve in un raddoppio delle cifre sopra riportate.
L'importo si riferisce soltanto all'immigrazione africana; non tiene in considerazione le rimesse degl'immigrati asiatici ed est-europei.
Ma torniamo ai cinesi di casa nostra: questi comprano la materia prima direttamente nel loro paese (ove il prezzo é pari alla metá di quello che spenderebbero in Italia) e la fanno lavorare dalle loro filiere produttive a costi infimi.
E' in questo modo che la tradizionale produzione tessile a Prato é arrivata al collasso.
In compenso il pronto soccorso della cittá toscana é intasato da cinesi che non hanno medico di famiglia e lì si rivolgono per qualsiasi disturbo.
Come accade un pó dappertutto.
Morale: il contribuente italiano paga i costi sociali dell'immigrazione (non ho cifre esatte; la Francia ne paga 80 miliardi all'anno con una popolazione immigrata pari al doppio di quella italiana; fate un pó voi i conti) e vede i propri territori perdere fette consistenti di liquiditá, drenare le proprie ricchezze verso paesi ed economie straniere.
Benedetto XVI afferma: "Un immigrato é una persona da rispettare"; giusto; ma gli italiani invece no?

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