lunedì 28 febbraio 2011

LA CRISI LIBICA, aspirazione democratica o esplosione delle alleanze tribali?

di Bernard Lugan
Traduzione e diffusione autorizzate.
Tratto dal sito www.realpolitik.tv

Nessuno rimpiangerà il satrapo libico responsabile di molti attentati, d'innumerevoli crimini e della destabilizzazione d'intere regioni dell'Africa. Ciò detto lasciamo il dato emozionale ai cultori del superficiale e il deliquio ai giornalisti per interessarci della realtà. La fine di Gheddafi, che rischia d'avere conseguenze di cui noi siamo ben lontani dal misurarne l'ampiezza, è in effetti assai meno legata ad un'aspirazione democratica popolare piuttosto che alla manifestazione dell'esplosione dell'alchimia tribale sulla quale riposava il suo potere.
A differenza di Tunisia ed Egitto, la Libia di cui più del 90% del territorio é desertico, non é in effetti uno Stato ma un conglomerato di più di 150 tribù divise in sotto-tribù e in clan. Questi gruppi hanno delle alleanze tradizionali e mutevoli nel seno delle tre regioni che compongono il paese, ossia la Tripolitania con la città di Tripoli che s'affaccia verso Tunisi, la Cirenaica la cui capitale é Bengasi e che é rivolta verso il Cairo e la regione di Fezzan, la cui principale città é Sebba e che si protende verso il bacino del Ciad e l'ansa del Niger.
Dall'indipendenza della Libia del 1951 fino al colpo di Stato che portò il colonnello Gheddafi al potere nel 1969, la Libia fu una monarchia diretta dalle tribù cirenaiche. Membro d'una piccola tribù di cammellieri beduini, il colonnello Gheddafi fu portato al potere da una giunta militare multi-tribale ma nella quale dominavano le due principali tribù della Libia, quella dei Warfallah di Cirenaica e quella dei Megahra di Tripolitania. La maggior parte delle tribù di Cirenaica rimaneva però attaccata alla monarchia e così il colonnello Gheddafi si produsse in una grande mossa politica sposando una giovane donna del clan dei Firkeche, membro questo della tribù reale dei Barasa, ciò che gli assicurò l'adesione della ribelle Cirenaica.
Orbene, oggi é tutto il suo sistema d'alleanza colla Cirenaica che é volato in pezzi. La data cruciale dello smembramento tribale del sistema Gheddafi è il 1993 quando un colpo di Stato dei Warfallah fu annegato nel sangue. Gli odi furono in seguito smorzati tanto forte fu il terrore imposto dal regime ma le tribù di Cirenaica non attendevano che un'occasione per rivoltarsi e questa s'é presentata nel mese di febbraio del 2011. Esse si sono così impadronite della regione sfoggiando la bandiera dell'antica monarchia.
Gheddafi ha certamente perduto la Cirenaica, come i turchi e gl'italiani prima di lui, ma gli resta la Tripolitania ed il Fezzan. In queste due regioni il regime aveva ugualmente costituito delle sottili alleanze tribali. Nel momento in cui queste righe sono scritte, ossia il 27 febbraio 2011, certe tribù hanno lasciato il campo di Gheddafi ma le grandi solidarietà restano seppur vacillanti.
A corto termine, il principale pericolo che minaccia il colonnello Gheddafi non è la Cirenaica separata da più di 1.000 chilometri di deserto da Tripoli; neppure é il surreale esercito libico e ancor meno i volontari che si vedono sfilare nelle vie di Bengasi o di Tobruk. Tutto è in effetti sospeso al filo delle scelte che faranno i capi della tribù guerriera del Megahra che domina in Tripolitania. A lungo alleata a quella di Gheddafi, i Khadidja, essa fornì un tempo il numero due del regime, nella persona del comandante Abdeslam Jalloud prima della sua caduta in disgrazia del 1993 allorchè fu sospettato d'aver intrattenuto dei legami coi putschisti Warfallah. Se i Megahra restano leali o anche assumono una posizione di neutralità, Gheddafi potrà mantenersi ancora per un certo periodo al potere su una parte del paese. In caso contrario, si troverà allora davvero in difficoltà e sarà costretto a ripiegarsi verso la sua sola tribù, la quale non schiera che 150.000 membri.
Se i Meghara abbandonassero Gheddafi ciò vorrebbe dire ch'essi hanno intenzione d'impadronirsi del potere e la Libia sarebbe tagliata in due, Tripolitania e Cirenaica venendosi a trovare dominate dalle alleanze tribali costituite intorno ai Wafallah e ai Meghara. La questione che si porrebbe allora sarebbe quella della sopravvivenza dello Stato Libico.
Questi due insiemi si combatteranno o si divideranno il potere in un quadro federale o confederale? Lo ignoriamo ma il pericolo é di veder apparire una situazione di guerre tribali e di clan come in Somalia. Esse potrebbero essere seguite dall'esplosione in più regioni, ciò che aprirebbe uno spazio insperato per AQMI - Al Qaeda del Magreb Islamico - che troverebbe terreno fertile in mezzo al caos e, in più, nel sud del paese, una dissidenza della popolazione toubou che avrebbe delle ripercussioni nel Ciad, ed iniziative tuareg alle quali potrebbero appoggiarsi l'irredentismo tuareg del Mali e del Niger; senza parlare, naturalmente, delle conseguenze sulle politiche petrolifere che deriverebbero da un simile conflitto.

Nessun commento:

Posta un commento