venerdì 14 maggio 2010

13 MAGGIO. NOSTRA SIGNORA DI FATIMA (II)

La data del 13 maggio, quando per la prima volta la Santa Vergine apparve ai tre pastorelli, non é priva di significati.
Fu un 13 maggio che a richiesta di re Giovanni I di Portogallo il Papa Bonifacio IX accordó alla "Terra di Santa Maria" che tutte le cattedrali del regno fossero dedicate a Maria, per ringraziamento della ritrovata indipendenza.
Il 13 agosto 1385, prima d'affrontare l'armata del re di Castiglia - che da due anni era ritornata a dominare la terra portoghese - l'esercito guidato dal futuro re Giovanni si trovava sulla piana di Fatima. Dom Jean, che presiedeva l'ordine militare di Avis ed era stato acclamato dal popolo di LIsbona "reggente e difensore del regno", invocó solennemente la protezione di Maria e, inginocchiato davanti alla Sua immagine, fece voto, in caso di vittoria, di costruire in Suo onore un monastero e di recarsi al santuario di Nossa Senhora de Oliveira.
L'indomani, 14 agosto, la grande vittoria di Aljubarrota assicuró ai portoghesi per due secoli l'indipendenza e consacró la nascita della nuova dinastia.
Dom Jean, divenuto Giovanni I, mantenne la promessa: si recó a piedi, per 250 chilometri, coi suoi cavalieri al santuario di Nossa Senhora de Oliveira e, in esecuzione del proprio voto, fece costruire la chiesa ed il monastero di Batalha, monumento immortale della riconoscenza del Portogallo alla Vergine Maria e a cui fu dato il nome di Nostra Signora della Vittoria.
Questo monumento é situato a pochi chilometri dalla localitá di Fatima.
Ma tutta la storia del Portogallo si svolge sotto la luce e la devozione della Vergine.
La battaglia di Ourique, avvenuta nel 1139, segnó il momento decisivo della "reconquista" portoghese contro i Mori. Il condottiero, Afonso Henriques - figlio di Enrico Duca di Borgogna il quale aveva iniziato la liberazione del territorio lusitano, allora sotto tutela castigliana e che, per questo, aveva ricevuto il titolo di "conte di Portogallo" - fu proclamato re, seduta stante, dai suoi crociati, entusiati per la vittoria.
Questo titolo, che fu contestato dal sovrano di Castiglia, fu invece riconosciuto dal papa Innocenzo II. Il Portogallo era nato ed era nato francese e romano.
E Re Afonso scelse immediatamente la Madre di Dio come protettrice della sua patria e della nuova dinastia.
E fu ancora sotto gli auspici della Santa Vergine che re Afonso continuó la crociata contro i Mori. I suoi cavalieri portavano con loro in battaglia una statua di Maria, quella che fu venerata fino al XVIII^ secolo nella chiesa di Nostra Signora dei Martiri, a Lisbona.
Ed é - secondo la tradizione - ad un episodio della Reconquista del primo re portoghese che la localitá di Fatima deve il proprio nome, d'origine sicuramente araba.
La giovane Fatima, figlia d'un potente principe musulmano, era stata catturata da un crociato, Gonçalo Hermingues. Il cavaliere l'aveva domandata poi in sposa al proprio re e per questo ella s'era convertita e battezzata col nome di Ourem. Ma la principessa morì nel fiore degli anni e così Dom Gonçalo si donó al Signore nell'abbazia circestense di Alcobaça. Poco dopo egli fondó un piccolo priorato nella vicina montagna e qui fece traslare i resti dell'amata Fatima che diede così il nome a quella localitá.
* * *
Nel 1917 il Portogallo é in una tormenta di persecuzioni religiose da parte di un potere rivoluzionario massonico.
Il 5 ottobre 1910, dopo un colpo di mano militare, era stata proclamata la repubblica.
Il suo governo era composto dalle maggiori personalitá della massoneria e poteva contare sull'appoggio di Parigi e Londra, sollecitato dal gran maestro della loggia portoghese, Magalhaes Lima.
Allo stesso modo che nel Messico nella stessa epoca, la rivoluzione portoghese fin dall'inizio fu ferocemente repressiva.
Molte chiese e diversi conventi furono saccheggiati, due sacerdoti uccisi.
Ma furono soprattutto le leggi anticlericali che manifestarono il fanatismo giacobino della neonata repubblica portoghese.
Appena instauratosi, il governo emanò una serie di disposizioni anticattoliche: giá il 10 ottobre, cinque giorni dopo l'insediamento, un decreto soppresse tutti gli ordini religiosi; i gesuiti furono espulsi e i loro beni confiscati.
Nel giro di pochi mesi seguirono le leggi sul divorzio, sulla cremazione dei cadaveri, sulla soppressione dell'insegnamento cattolico nelle scuole, sul divieto della sottana per i sacerdoti, sulla soppressione delle feste religiose, fino addirittura a provvedimenti che sancivano limitazioni al suono delle campane.
Ed infine, la legge di separazione della Chiesa e dello Stato, votata il 20 aprile 1911.
Era il trionfo della massoneria che, per bocca del suo esponente, ed autore della legge, Afonso Costa, poteva dichiarare: "Grazie a questa legge di separazione, in due generazioni, il cattolicesimo sará completamente eliminato dal Portogallo".
A seguire.

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