domenica 23 maggio 2010

13 MAGGIO. NOSTRA SIGNORA DI FATIMA (VI)

Il 19 agosto Nostra Signora aveva rinnovato a Lucia la promessa: un miracolo affinché tutti potessero vedere; e credere. Fino ad allora i fenomeni atmosferici erano stati notati da molti ma si era trattato di piccoli, se pur importanti, segni.
L'annuncio del miracolo, gli articoli apparsi sui giornali, forse anche la curiositá avevano spinto 25-30 mila persone verso la Cova de Iria giá all'alba del 13 settembre.
Tutti volevano vedere e parlare coi tre bambini, molti riuscirono ad aprirsi un passaggio in mezzo alla folla per inginocchiarsi davanti a loro e domandare che si facessero portatori d'una richiesta di grazia alla Santa Madre. Chi non ci riusciva si faceva sentire gridando le proprie richieste, di guarigione, di salvezza, di ritorno a casa d'un figlio partito in guerra.
Tutte le miserie del mondo si ammassavano davanti a tre poveri pastorelli.
Numerose testimonianze vi furono quel giorno e tra le piú circostanziate v'è quella di Monsignor Quaresma, venuto "in incognito" a controllare ció che accadeva e che per questo s'era appostato in un luogo defilato rispetto al centro dell'interesse ma tale da fargli godere un'ottima visuale.
A mezzogiorno in punto, dopo che la folla s'era zittita e si udiva solo il mormorio delle preghiere e dei rosari, molte braccia tra la folla si levarono insieme a delle grida di gioia che indicavano qualcosa nel cielo.
"Con mio grande stupore - riferisce il religioso - vedo allora chiaramente e distintamente un globo luminoso che si muoveva da oriente verso occidente e scivolava lentamente e maiestosamente nello spazio". Anche accanto a lui ci sono persone che vedono ció che sta accadendo; mentre il globo si posa delicatamente sulla piccola quercia, la luminositá del sole diminuisce - tanto che alcuni testimoni riferirono di aver potuto distinguere le stelle nel cielo - e l'atmosfera diviene color giallo oro.
Racconta quindi Lucia:
(L)- Che vuole da me Vostra Grazia ?
- Continuate a dire il rosario per ottenere la fine della guerra. In ottobre Nostro Signore verrá così come Nostra Signora dei Dolori e del Carmelo, San Giuseppe col Bambino Gesù al fine di benedire il mondo.
(L)- Vi é qui una piccola bambina che é sordomuta, Vostra Grazia non vorrebbe guarirla ?
- Da qui a un anno stará bene.
(L)- Ho anche altre domande, alcune per una conversione, altre per una guarigione.
- Guariró gli uni ma gli altri no poiché Dio non si fida di loro.
(L)- Il popolo vorrebbe aver qui una cappella.
- Con la metá del danaro ricevuto sino ad oggi che si facciano le barelle per la processione e che le si porti alla festa di Nostra Signora del Rosario; che l'altra metá sia usata per la costruzione della cappella.
Lucia poi Le porge due lettere e un piccolo flacone d'acqua profumata che le erano state date da un uomo.
(L) - Mi sono state date queste. Vostra Grazia le vuole ?
- Queste non servono nel cielo.
Durante tutto il tempo dell'apparizione la maggioranza dei pellegrini aveva goduto d'uno straordinario spettacolo: la caduta dal cielo d'una pioggia di petali bianchi o, secondo la descrizione d' altri, di fiocchi di neve rotondi e brillanti che scendevano lentamente e sparivano a contatto col suolo.
Ma un altro fenomeno accompagnó l'apparizione di Nostra Signora.
Una piccola nuvola s'era formata sopra l'albero su cui Ella s'era posata. Alzandosi dal suolo s'ingrossó e rimase sospesa nell'aria fino a dissiparsi come il fumo dopo un colpo di vento.
E ció si ripeté tre volte, come se degl'invisibili turiferi avessero incensato liturgicamente la visione.
E al termine del colloquio con Lucia, si notó nuovamente il globo luminoso alzarsi dall'alberello e procedere verso oriente fino a scomparire.
Tutti i fenomeni fin qui annotati, anche quelli delle precedenti apparizioni, furono visti e descritti dalla maggioranza dei presenti piú o meno nei medesimi termini; non furono peró visti da tutti.
Come se una volontá celeste avesse deciso di rivelarsi selettivamente a circa due terzi di coloro che si trovavano sui luoghi.
Ma ció anziché sminuire il valore delle testimonianze "favorevoli", al contrario lo rafforza.
Non solo non appare decentemente sostenibile liquidare come mera bugia un fenomeno attestato dalle dichiarazioni di migliaia di persone.
Ma, inoltre, moltissime tra le persone che dichiararono di non essersi accorte di nulla risultarono essere credenti e dispiaciute di non aver percepito quei fenomeni a cui, in cuor loro, speravano di poter assistere.
Se si segue allora la tesi, peraltro del tutto priva di fondamenti scientifici, di una sorta di "autosuggestione collettiva" non si spiegherebbe perché proprio tanti che ardentemente speravano di vedere qualcosa e, dunque, piú di altri, avrebbero potuto essere vinti da una autosuggestione, ingannati da un autoconvincimento, furono proprio tra coloro che non ebbero alcuna visione.
Laddove molti increduli furono beneficiati da quegli straordinari spettacoli e da ció furono determinati alla conversione.
Le testimonianze dei fenomeni soprannaturali, verificatisi il 13 agosto e il 13 settembre, che migliaia di pellegrini avevano diffuso attraverso il Portogallo ebbero l'effetto di zittire gli attacchi dei giornali liberali e anticlericali.
E la data del 13 ottobre, giorno del miracolo annunciato, era sempre piú attesa sia tra i credenti e i devoti sia tra coloro che ritenevano (o forse speravano) che nulla sarebbe successo così da poter sbugiardare la "propaganda clericale" e la superstizione del popolo. E poter continuare così l'opera di sradicamento della Fede dal Portogallo.

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