martedì 18 maggio 2010

13 MAGGIO. NOSTRA SIGNORA DI FATIMA (IV)

I bambini si sono inventati tutto ?
Sarebbero stati capaci di mantenere in piedi per tutta loro vita, sia pur breve per quanto riguarda Francesco e Giacinta, morti qualche anno dopo, una così colossale menzogna?
Dopo penetranti, sfiancanti interrogatori cui furono ripetutamente sottoposti, dai genitori al sacerdote sino all'autoritá di polizia da cui furono addiruttura prelevati da casa e pesantemente minacciati, persino di morte, i tre bambini sempre confermarono la loro versione.
Lucia, in particolare, fu ripetutamente fatta oggetto di incessanti e spesso violente pressioni da parte della madre che la esortava quotidianamente, per tutto il tempo che durarono le apparizioni, a ritrattare, convinta com'era che la figlia si fosse inventata tutto.
Tutti e tre i bambini, poi, furono a lungo fatti oggetto di sarcasmo e di dileggio da parte dei non pochi che nel loro paese non prestavano fede al loro racconto.
Così come il curato il quale tenne, almeno all'inizio, un atteggiamento di'incredulitá verso di loro.
Come avrebbero potuto resistere a simili pressioni dei bambini così piccoli se davvero ció che riferirono - e tante e tante altre volte ripeterono - fosse stato il frutto della loro fantasia ?
Nessun bambino di quell'etá avrebbe potuto reggere una simile situazione se non fosse stato baciato dalla Veritá.
Fu proprio il curato, padre Ferreira, ad interrogarli per la prima volta, e separatamente, dopo l'apparizione di giugno; dapprima Francesco che rispose con semplicitá alle sue domande. Poi fu il turno di Giacinta che fece scena muta e si mise a sedere in un angolo a recitare il rosario. Ma mentre il sacerdote stava ascoltando le risposte di Lucia, di tanto in tanto Giacinta s'alzava dalla sua seggiola avvicinandosi alla cugina e dicendole "non ti dimenticare di questo e di quest'altro..." ció che fece infuriare il religioso. "Quando t'interrogavo non rispondevi. Ed ecco che ora parli ! ".
Il curato non credeva alle parole dei bambini e ipotizzó che si potesse trattare d'un inganno del demonio.
Queste parole misero i bambini, ma soprattutto Lucia, in uno stato di profonda prostrazione.
Cominciarono ad affiorare nella sua mente i primi dubbi "E se fosse davvero il demonio che cerca di utilizzare i suoi mezzi per portarmi alla perdizione ?".
Parlando della cosa ai suoi cuginetti furono proprio questi a convincerla che non poteva trattarsi d'un essere infernale "No, non puó essere il demonio - le diceva Giacinta - Si dice che il demonio é laido e che si trova sotto terra, nell'inferno. La Signora é così bella! E noi l'abbiamo vista salire al cielo". Furono queste semplici parole a dissipare un poco i suoi dubbi.
Ma le minacce della madre e le continue pressioni del curato affondavano sempre di piú Lucia nella tentazione di ritrattare per uscire da quell'incubo: era il contrasto colla famiglia, soprattutto colla madre e i fratelli, a renderle insopportabile la situazione.
Tanto da confessare ai suoi cugini la propria volontá di non recarsi all'imminente appuntamento del 13 luglio.
Fu invece Francesco a convincerla del contrario e, dopo una notte di preghiera e di angoscia, Lucia decise che il giorno seguente si sarebbe recata all'appuntamento.
La mattina i tre bambini furono accompagnati a la Cova de Iria da una folla numerosa. Il padre di Francesco e Giacinta, Marto, testimonierá l'avvenimento:
"Mi trovavo vicino alla mia Giacinta. Lucia, inginocchiata un pó piú avanti, recitava il rosario e tutti rispondevano ad alta voce. Terminata la preghiera s'alza in piedi e guardando verso oriente grida -Chiudete gli ombrelli ! Chiudete gli ombrelli ! (era mezzogiorno di una giornata torrida)... Nostra Signora arriva ! - Io avevo un bel da guardare ma non vedevo nulla".
Riferisce un'altra testimone, Teresa dos Santos, sorella di Lucia che dopo queste parole ella rimase qualche istante muta fino a che Giacinta si rivolse a lei dicendole "Andiamo Lucia, parla ! Non vedi che Lei é giá qui e che ti vuole parlare?"
E da qui il racconto di Lucia:
- Che vuole da me Vostra Grazia ? domandai
- Voglio che voi siate qui il prossimo 13 del mese che viene, che voi continuiate a recitare il rosario tutti i giorni in onore di Nostra Signora del Rosario, per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra, perch'Ella sola potrá soccorrervi.
- Vorrei domandarVi di dirci chi Voi siate e di fare un miracolo affinché tutti credano che Vostra Grazia ci é apparsa. Risposi
- Continuate a venire qui tutti i mesi, In ottobre io diró chi sono, cosa voglio e faró un miracolo che tutti potranno vedere per credere. Sacrificatevi per tutti i peccatori e dite spesso a Gesú quando farete un sacrificio: O Gesú, é per amor tuo, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il cuore immacolato di Maria -
" E dicendo queste ultime parole Ella aprí le mani, come le due precedenti volte. Il riflesso della luce parve penetrare la terra e noi vedemmo come un oceano di fuoco. Immersi nel fuoco vedemmo i demoni e le anime dei dannati. Esse erano come delle braci trasparenti, nere o bronzee, di forma umana e galleggiavano in questo incendio, sollevate dalle fiamme che uscivano da loro stessi con delle nuvole di fumo. Ricadevano da ogni parte, come scintille in un grande incendio, senza peso né equilibrio in mezzo a grida e gemiti di dolore e di disperazione che facevano tremare di paura (é alla vista di un tale spettacolo ch'ebbi ad emettere un grido che molti presenti hanno sentito da me provenire). I dèmoni si distinguevano dalle anime dei dannati dalle loro forme orribili e ripugnanti d'animali spaventosi ed ignoti, trasparenti come dei neri carboni accesi"
"Spaventati, e come per domandare soccorso, levammo gli occhi verso Nostra Signora che ci disse con bontá e tristezza:
- Avete visto l'inferno dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato.
- Se fate ció che vi vado a dire molte anime si salveranno e si avrá la pace. La guerra finirá. Ma se non si smette d'offendere Dio, sotto il regno di Pio XI, ne comincerá un'altra peggiore.
- Quando vedrete una motte illuminata da una luce sconosciuta , sappiate che si tratta del grande segno che Dio vi dá per annunciare ch'Egli sta per punire il mondo per i suoi crimini, attraverso la guerra, la carestia e le persecuzioni contro la Chiesa e il Santo Padre.
- Per impedirlo io domanderó la cosacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice del primo sabato d'ogni mese.
- Se si ascoltano le mie domande la Russia si convertirá e si avrá la pace. Se no essa espanderá i suoi errori attraverso il mondo, provocando guerre e persecuzioni contro la Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrá molto a soffrire, molte nazioni saranno annientate.
- Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferá. Il Santo Padre mi consacrerá la Russia che si convertirá e sará dato al mondo un certo periodo di pace.
- Tutto ció non ditelo a nessuno tranne che a Francesco.
- Quando voi reciterete il rosario, dite alla fine d'ogni mistero: Gesù mio, perdonateci, salvateci dal fuoco dell'inferno, portate in Cielo tutte le anime, soprattutto quelle piú bisognose di misericordia -
Vi fu un istante di silenzio ed allora domandai:
- Vostra Grazia ha altro da chiedermi ?
- No - rispose - Oggi non ti chiedo altro.
E come le altre volte cominció ad elevarsi in direzione dell'oriente fino al momento in cui disparve nell'immensitá ".
***
In questo tempo Marto ricorda come "La folla era stata in totale silenzio" ed anche questa volta, egli e alcuni testimoni che si trovavano vicini ai veggenti percepirono un mormorio incomprensibile "simile a quello che farebbe una mosca in un bicchiere vuoto".
Ma due ulteriori fenomeni furono constatati da piú numerose persone: la luminositá del giorno subì un abbassamento notevole, come al momento d'un'eclissi, per tutto il tempo che duró l'estasi dei bambini. Nello stesso tempo, la temperatura, ch'era assai alta, diminuí sensibilmente e il colore della luminositá si modificò, divenendo giallo oro.
Si formò inoltre attorno ai veggenti e alla piccola quercia una nuvola biancastra.
Che pensarono, questa volta i due-tremila pellegrini che avevano assistito alla scena?
La sera, al ritorno a casa molti parrocchiani andarono a raccontare le loro impressioni al loro sacerdote che le raccolse in un resoconto apparso nel Bollettino parrocchiale di Vila Nova de Ourem : "Tutti o quasi furono appagati unicamente nell'aver visto come i bambini si presentarono, parlarono (colla Visione), ponendo delle domande e attendendo le risposte che peró nessuno poté intendere".
Ma la più sorprendente prova della veritá della visione e del suo contenuto sta nell'atteggiamento che d'allora, i tre bambini cominciarono ad assumere.
Esortati dalla Signora a compiere i sacrifici, impressionati dalla visione dell'inferno che li aveva profondamente turbati, i tre pastorelli iniziarono una vita - parallela - di penitenze, sacrifici e mortificazioni.
Portando una corda ai fianchi anche durante la notte, rinunciando ai cibi di cui erano ghiotti, moltiplicando i rosari, riducendo i loro giochi in favore delle preghiere.
E lo fecero in silenzio, in umiltá, senza orgogliose ostentazioni.
A seguire.

Nessun commento:

Posta un commento