sabato 15 maggio 2010

13 MAGGIO. NOSTRA SIGNORA DI FATIMA (III)

"Grazie alla legge di separazione tra Stato e Chiesa, in due generazioni il cattolicesino sará completamente eliminato dal Portogallo".
Alle parole e soprattutto ai fatti di Afonso Costa, il legislatore della rivoluzione massonica e anticattolica portoghese, replicó fermamente il Pontefice Pio X con l'enciclica "Iamdudum in Lusitania" del 24 maggio 1911; con essa si stigmatizzò con forza "l'inumanitá degli errori che opprimono il Portogallo" e si dichiaró "nullo e senza valore tutto ció che la legge (di separazione) aveva decretato di contrario ai diritti intangibili della Chiesa"
E alle parole di Roma si uní all'unanimitá tutto il clero portoghese.
Di fronte a questa presa di posizione e alla resistenza ch'esso mostró di fronte alle leggi repubblicane, inizió una vera e propria repressione.
Molti vescovi portoghesi patirono l'esilio: il patriarca di Lisbona, i vescovi di Porto e di Viseu per non citare che i casi piú famosi. Numerosi sacerdoti furono imprigionati.
La situazione politica, nel frattempo era contrassegnata da anarchia e da disgregazione mentre la massoneria continuava a piazzare i propri membri in tutti gli ingranaggi dello Stato.
Nel contempo la stampa liberale e giacobina iniziava un'opera di diffamazione contro il clero ed i religiosi e ció fomentó odio e ostilitá, soprattutto tra le masse urbane, contro la chiesa cattolica.
Così era descritta da uno storico religioso la situazione di quell'epoca in Portogallo: "L'empietá massonica approfittava del disordine per seminare l'odio religioso nelle masse. La libertá di culto pativa numerosi ostacoli: l'esercizio delle opere e dell'apostolato era quasi impossibile. Gli ordini religiosi erano soppressi o paralizzati. I seminari si vuotavano poco a poco e il clero, impoverito e ostacolato, si trovava in numero insufficiente per poter garantire una vita religiosa profonda. La stampa cattolica, soffocata, si riduceva a qualche settimanale provinciale senza alcuna seria influenza sulle masse. I tempi erano oscuri, l'avvenire ancor di piú".
(Chanoine C.Barthas - Fatima, merveille du XX siècle- Fatima ed. 1952).
Nonostante la gravissima crisi economica in cui versava il paese, la repubblica portoghese entrava in guerra. Nel 1917 si contarono numerosi saccheggi di chiese, in provincia sessantanove, a Lisbona quarantadue, la maggioranza aggravati dalla profanazione delle sacre reliquie e ció sovente sotto gli occhi della polizia e delle autoritá.
In quello stesso anno, 1917, in occasione del bicentenario di fondazione della massoneria, a Roma si celebrarono processioni sacrileghe e a Mosca giunse al culmine la rivoluzione bolscevica.
* * *
Il 13 giugno 1917, a Fatima i tre pastorelli non mancarono all'appuntamento che la Signora aveva dato loro un mese prima.
I due piú piccoli, prima Giacinta e poi Francesco, non erano riusciti a mantenere il silenzio sull'apparizione ch'essi s'erano ripromessi insieme con Lucia; così la voce s'era sparsa e sul luogo del secondo appuntamento i tre bambini furono accompagnati da alcune decine di persone che volevano assistere all'evento.
Tra queste una certa Maria Carreira, devota alla Vergine, la cui testimonianza si rivelerá preziosa.
Un altro testimone racconta:
- Quando tutte le persone avevano iniziato a recitare il rosario, Lucia balzò in piedi e gridò: " Giacinta, Nostra Signora sta per arrivare, ecco là il lampo". I tre bambini corrono così verso la piccola quercia e noi dietro di loro. Mentre siamo inginocchiati in mezzo ai cespugli e ai rovi, Lucia leva le mani e pronuncia queste parole: "Voi m'avete chiesto di venire qui. Ditemi, vi prego, quel che volete " -
Attorno alla piccola quercia verde vi sono circa cinquanta persone. Sará grazie alla loro testimonianza che il mese seguente ne arriveranno tre o quattromila.
Ed ecco il racconto di Lucia.
- Voglio che voi veniate qui il 13 del mese prossimo, che voi recitiate il rosario tutti i giorni e che impariate a leggere, Poi vi diró cosa desidero - é la risposta della Signora alla mia domanda.
- Vorrei domandarvi di portarci in Cielo - le dico.
- Si, Giacinta e Francesco li porteró presto ma tu, tu resterai quaggiú per un certo tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi abbraccerá questa devozione, prometto la salvezza, queste anime saranno care a Dio come dei fiori da me messi per ornare il suo trono - risponde la Signora.
- Allora resteró sola ? - domando con pena.
- No figlia mia, Tu soffri molto ? Non ti scoraggiare, non t'abbandoneró mai ! Il mio Cuore Immacolato sará il tuo rifugio e il cammino che ti condurrá fino a Dio -
" E nel pronunciare queste parole - racconta Lucia - la Signora aprí le braccia e ci comunicò, per la seconda volta, il riflesso di quella luce immensa ch'Ella emanava. Davanti alla palma della mano destra di Nostra Signora si trovava un Cuore, circondato di spine che parevano perforarlo. Comprendemmo ch'era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell'umanitá, che domandava riparazione".
A mezzogiorno tutti i presenti avevano sentito Lucia gridare d'improvviso "Ecco il lampo...Nostra Signora sta per arrivare ! ", ma soltanto i tre bambini l'avevano visto. Gli altri non poterono scorgere nè il lampo nè la Signora.
Ma alcune testimonianze appaiono giá significative.
Maria Carreira e altri testimoni raccontarono di aver inteso, tra le risposte di Lucia, un mormorio molto leggero ma inintelleggibile, come il ronzio d'una ape.
Fu inoltre notato da molti che durante il tempo in cui Lucia parlava i rami dell'alberello stavano piegati, come se qualcuno realmente vi si poggiasse sopra.
E fu altresì notato che subito dopo che Lucia aveva annunciato che la Signora stava allontanandosi, tutti i rami dell'albero si raccolsero, piegandosi verso la stessa parte, come se la Signora, partendo, avesse trascinato la sua lunga veste sul fogliame.
Ed ancora un altro particolare fu notato da Maria Carreira e da altri: una piccola nube che, al momento dell'annuncio della partenza, s'elevò dolcemente verso l'oriente, nella stessa direzione in cui s'erano piegati i rami, fino a poi scomparire.
Piccoli segni, come se la Santa Madre avesse benevolmente voluto lasciare a quella gente fedele, ch'era venuta fin laggiú senza poterla ammirare, qualche piccola traccia del suo passaggio, un piccolo pegno della sua invisibile presenza in mezzo a loro.
Piccoli segni a confronto di quelli che si riveleranno nelle successive apparizioni.
A seguire.

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