venerdì 5 marzo 2010

NAPOLITANO, UN SINISTRO PRESIDENTE

Commentando i risultati delle recenti elezioni amministrative olandesi, dove
il partito di Wilders (PVV, partito della libertá) ha ottenuto un significativo successo
(oltre il 20 % a l'Aia ed in altre cittá), il presidente Napolitano si é cosè espresso : "quel voto é un segno preoccupante, per quanto si tratti di tendenze fuori dalla storia e fuori dalla realtá. Si pensa di poter tornare al passato, ma é un'anacronistica e pericolosissima illusione. Anche perché é impossibile ignorare ció che é cambiato nella realtá europea".
Il PVV é considerato un partito xenofobo ed il suo fondatore e presidente, Geert Wilders si é spesso distinto per affermazioni pesantemente antiislamiche ed é attualmente sotto processo per aver offeso, in un cortometraggio di sua produzione ed in alcuni suoi proclami, la comunitá musulmana olandese.
Wilders personalmente non mi piace; é il classico calvinista e perbenista che ama gli U.s.a., Israele - che ha definito baluardo dell'Occidente - e parla a vanvera del retaggio "giudaico-cristiano" dell'Europa.
Ha piú volte incontrato, negli ultimi tempi, Olmert e il ministro degli esteri dello stato sionista Avidgor Lieberman e di lui si dice, non senza fondamento, che sia un uomo legato al Mossad.
Ha definito l'Islam una "religione fascista" ed il Corano una sorta di "Mein Kampf"; espressioni che rivelano un demagogo tanto furbastro quanto ignorante e becero.
Ma questo demagogo furbastro, tipico prodotto d'uno stato liberale in avanzato stato di decomposizione (da cui piú di tanto non puó venir fuori...), ha avuto il merito di parlare al cuore ed al ventre della gente che non ne puó piú di vedere la propria terra occupata da stranieri che intendono imporre i propri modelli e beneficiano di aiuti che a loro e soltanto a loro sono concessi.
Chi ha votato Wilders ha dimostrato una capacitá reattiva, ha dato un segnale, ha lanciato un messaggio; non dissimile da quello che gli svizzeri, nel recente referendum anti-minareti, hanno a loro volta espresso.
Puó darsi che si tratti di messaggi grossolani, che vengono dalle viscere e che siano espressione piú che di una rivolta culturale di un conato egoistico e piccolo-borghese.
Ma anche se fosse, chissenefrega, da qualche parte bisogna pur incominciare.
E veniamo al sinistro presidente della repubblichetta.
Il suo sdegno per questo voto non ci deve sorprendere.
Fa il pari col dissenso espresso dal liberal Fini Gianfranco, cui sempre piú assomiglia anche fisicamente (la postura, il tono accigliato e l'atteggiamento di chi crede di dire cose sempre decisive) riguardo all'esito del referendum svizzero.
"Anacronismo, fuori dalla storia" balbetta, sibilante, l'ex comunista forse perché comprende che fuori dalla "storia" - parola quest'ultima sovente utilizzata da chi crede ch'essa sia il suo cagnolino da salotto - ci stanno andando quell'idea d'Europa ideologizzata e burocratica e quei sinceri e democratici "europeisti" che berciano come oche, scandalizzandosi, quando i popoli non votano come loro vorrebbero.
Fuori dalla storia ed anacronistico é anche il Napolitano ex comunista, sinceramente "pendido" , dice lui, di quanto ebbe ad affermare nel 1956 quando lodò i sovietici (a cui i dirigenti del pci andavano a leccare il deretano nelle occasioni in cui si recavano belanti a Mosca a ricevere ordini e soldi) che schiacciavano coi carri armati le ossa e le libertá degli eroici ungheresi; ma che non abbiamo mai sentito pronunciare parole di scusa per quanto affermato nel 1974 allorché Alexander Soljenistsin fu espulso dal paradiso dei proletari.
In un articolo apparso su l'Unitá del 20 febbraio 1974 il signorino, collo stile zelante di chi ha ancora bisogno del suo padrone ma deve dare prova anche d' affidabilitá democratica commenta NON sfavorevolmente l'espulsione dello scrittore dissidente anticomunista Solzhenitsyn e denuncia "il solito polverone propagandistico" per "sfruttare l'occasione per una polemica a buon mercato (CHE VERGOGNA) sull'Urss, sul comunismo e perfino sul Pci " E prosegue: "Nessuno può negare che lo scrittore ... avesse finito per assumere un atteggiamento di «sfida» allo Stato sovietico e alle sue leggi, di totale contrapposizione, anche nella pratica, alle istituzioni, che egli non solo criticava ma si rifiutava ormai di riconoscere in qualsiasi modo (SIC). Non c'è dubbio che questo atteggiamento - al di là delle stesse tesi ideologiche e dei già aberranti giudizi politici (SIC) - di Solzhenitsyn, avesse suscitato larghissima riprovazione nell'Urss (SIC) ".
Ed ecco la scoreggia finale, degna chiusura d'una abituale ingestione di cibi guasti:
" Che questa ormai aperta, estrema «incompatibilità» sia stata sciolta dalle autorità sovietiche non con un'incriminazione di Solzhenitsyn, ma con la sua espulsione (QUALE MAGNANIMITA' ), può essere considerato più o meno «positivo» (CAPITO ? ); qualcuno può giudicarla obiettivamente, come l'ha giudicata, (SENTITE CHE ROBA ) la «soluzione migliore» , senza peraltro sottovalutarne...la natura di grave misura restrittiva dei diritti individuali; ma solo commentatori faziosi e sciocchi (SIC) possono prescindere dal punto di rottura (SIC) cui Solzhenitsyn aveva portato la situazione (SIC) e possono, a proposito dell'esito cui si è giunti, evocare lo spettro dello stalinismo" .
Capito il difensore della democrazia, il garante delle istituzioni cosa scriveva nel 1974 quando non era piú un giovincello esaltato ma un quarantaseienne vaccinato ?
Solzhenitsyn aveva osato sfidare le istituzioni, che non riconosceva ed era giunto così ad un grado d'incompatibilitá !
Allo stesso modo in cui in Svizzera ed in Olanda (ma anche in Austria e presto anche in Francia ed Ungheria), con elezioni liberamente svoltesi, gruppi sempre piú numerosi di europei stanno sfidando quei poteri euroburocratici che vogliono cancellare l'idea d'Europa - l'unica possibile - tracciata dalla nostra religione, dalle nostre culture e dalle nostre tradizioni.
E per questi casi c'é sempre un Napolitano di turno, nel 1956 contro gli ungheresi, nel 1974 contro un grande patriota e grande scrittore e nel 2010 contro sane reazioni identitarie, a sputare veleno.
Ma qui, o cari e pazienti amici, ve lo dico.
Quel veleno strozzerá lui e quelli come lui perché ci sará chi glielo rificcherá in gola. E crepi chi ci vuol male.

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